Storie di imprenditori che non seguono solo il profitto
Meravigliosa anche la storia di Marco Bartoletti imprenditore fiorentino, presidente e proprietario di un gruppo di cinque aziende che fa capo alla BB Holding, società operante nel settore dell’alta moda dal 2000.
A oggi il gruppo BB Holding crea le collezioni e le successive produzioni di accessori per tutti i più importanti marchi di moda del mondo occupandosi del design, della progettazione, oltre che della produzione, completamente all’interno della struttura.
Il principio fondamentale di questo successo risiede nell’etica d’impresa, che mette al centro la persona, il suo valore e la sua dignità, principio sostenuto da un imprenditore capace di mettersi in assoluta sintonia con i suoi dipendenti, con particolare attenzione alle persone in difficoltà (malati di tumore, diversamente abili e con difficoltà psichiche), persone che alla BB Holding trovano un accesso privilegiato e vengono considerate una vera e propria ricchezza.
La cosa che più sorprende chi è abituato a ragionare solo in termini di profitto, è che il gruppo BB è stato capace di accrescere il capitale dell’undicimila per cento in 12 anni.
Un’esperienza che è decollata non tanto per l’appoggio delle banche, ma per la forza interiore e spirituale di un imprenditore che ha messo al centro la persona e non l’utile, partendo da un’officina con due torni usati, altri tre recuperati in una discarica e rimessi in funzione investendo in tutto sette milioni di lire!
«L’imprenditoria italiana può fare da apripista a un’altra idea di impresa, dove il profitto si coniuga all’aspetto sociale, senza pietismi e continuando a fare business» ricorda Bartoletti «le persone in difficoltà non provocano alcun freno al nostro bilancio e gli imprenditori devono esserne consapevoli perché attraverso le nostre aziende, abbiamo una straordinaria opportunità umanitaria. Dobbiamo sempre ricordarci che la malattia crea sì disabilità, ma la mancanza di lavoro crea mancanza di dignità e fare impresa essendo etici non soltanto è possibile, ma è un nostro dovere morale e spirituale».
di Guidalberto Bormolini
Articolo tratto da L’Osservatore Romano