Da alcuni giorni è ripreso il braccio di ferro tra la Regione Toscana e le associazioni dei disabili. Ancora una volta, materia della contesa sono i fondi per la Vita indipendente.
La protesta, organizzata dall’Associazione Vita Indipendente ONLUS e appoggiata da altre associazioni, tra le quali Habilia Onlus, era iniziata a metà giugno, salvo poi essere interrotta quasi subito vista la disponibilità dell’assessora Stefania Saccardi ed altri dirigenti, ad incontrare i rappresentanti delle associazioni per definire l’aumento dello stanziamento dei fondi e la riduzione delle liste di attesa.
L’incontro però non è andato come speravamo. La notizia che ha spinto le associazioni dei disabili a riprendere la protesta è quella che la Regione Toscana, non solo non avrebbe intenzione di incrementare i fondi per la Vita Indipendente ma, tramite una delibera, vorrebbe utilizzare i fondi stanziati dal governo centrale per questo scopo, per un progetto a nostro giudizio peggiorativo rispetto a quello già esistente, creando un nuovo bando, con nuove regole e una nuova graduatoria.
Lunedì 27 luglio è quindi ripartito il presidio davanti a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Giunta Regionale Toscana, con un gruppo di disabili intenti a chiedere che, quello che è un modello funzionante, invidiato e in alcuni casi preso ad esempio da altre regioni, ma soprattutto frutto di lunghe battaglie, non venga abbandonato a se stesso in favore di soluzioni diverse di assistenza come RSA, RSD, cohousing ed altre, che andrebbero a scapito dell’autonomia decisionale del disabile. Perché Vita Indipendente è esattamente questo, riconoscere alle persone con disabilità il diritto di autodeterminazione, ovvero la possibilità di poter scegliere, in base al proprio progetto di vita come, da chi e in che misura essere assistite, attraverso l’assunzione di un assistente personale, a discapito di soluzioni di istituzionalizzazione.
Il giorno successivo, alcuni manifestanti hanno poi deciso di entrare all’interno del palazzo.
Dopo alcune fasi un po’ concitate, Luigi Gariano, un disabile gravissimo, è rimasto nella sala Pegaso e non è più voluto uscire. Nonostante Luigi abbia ripetutamente manifestato la necessità della presenza di un’assistenza, che le sue condizioni richiedono, a nessuno è stato consentito l’accesso alla sala, neanche a sua moglie, alla quale, solo in tarda serata, è stato “concesso” di consegnarli il respiratore al quale si attacca durante le ore notturne e una coperta per passare la notte. Solo in un secondo momento le è stato permesso di entrare e rimanere a fianco del marito, dove si trova ancora oggi.
Sono ormai trascorsi sette giorni e sei notti dall’inizio dell’occupazione ininterrotta da parte di Luigi della sala Pegaso, con gravi ripercussioni sia per la sua salute fisica che mentale. Luigi però non è l’unico che sta mettendo a repentaglio la propria salute. Alcuni giorni fa infatti, uno dei manifestanti, ha accusato un malore dovuto al caldo insopportabile di questi giorni e allo stress dovuto alla situazione ed è stato costretto a farsi ricoverare in ospedale per un serio problema cardiaco.
Nel frattempo il presidio esterno continua.
Stamattina i manifestanti, visto il prolungarsi della situazione, hanno deciso di bloccare il traffico di una via adiacente il palazzo, causando disagi alla circolazione. Un gesto sicuramente duro ma che ha ottenuto il risultato di essere stati ricevuti all’interno del palazzo e di aver “strappato” la promessa di un nuovo incontro col Capo gabinetto della giunta.
L’incontro, che dovrebbe aver luogo domattina, a detta dello stesso Gariano, non sarà una trattativa al ribasso e potrà ritenersi concluso positivamente, dal nostro punto di vista, solo con una nuova delibera che destini nuovamente i soldi del governo allo scopo per il quale erano stati stanziati ovvero, l’aumento dei fondi per la Vita Indipendente e la riduzione delle liste di attesa che ad oggi, contano quasi 300 disabili. In caso contrario la protesta andrà avanti
Noi stiamo facendo tutto il possibile per dare il massimo risalto a questa situazione, utilizzando ogni canale possibile, TV, giornali, blog, siti web e social media e chiediamo a chiunque di condividere e diffondere la notizia con ogni mezzo a sua disposizione, affinché la voce di Luigi e quella di chi, nonostante i molti disagi, da una settimana manifesta ininterrottamente, non resti inascoltata.
Chi vuole inoltre, può lasciare un messaggio di vicinanza e solidarietà a Luigi sulla sua pagina Facebook Luigi Gariano e disabilità. Certamente gli daranno forza e coraggio per andare avanti.
Alcuni video della protesta
Telegiornali regionali
Video tratto dal canale YouTube di RTV38