Accade alla BB di Calenzano (accessori moda), dove il 30% dei dipendenti ha una forma di handicap
CALENZANO
«Ogni mattina mi dico che sono stata fortunata. I miei due giorni più fortunati sono stati quello in cui mi sono salvata dall’incidente stradale e quello in cui ho trovato lavoro». Erika ha 34 anni, arriva dalla Calabria ed è su una sedia a rotelle ma parla con un sorriso: è davvero convinta che quel lavoro che la rende autonoma dal punto di vista economico sia davvero una delle cose più importanti che ha. Da maggio fa operazioni di saldatura in un reparto della BB Holding di Calenzano (leader mondiale nella produzione di accessori moda) e questa occupazione, per lei, come per altri provenienti dalla stessa esperienza, è frutto di un bel rapporto instaurato tra il Centro di riabilitazione Villa il Sorriso nel presidio di San Felice a Ema dell’Azienda Usl Toscana Centro, Habilia Onlus (l’associazione degli utenti del centro) e Marco Bartoletti, titolare della BB Holding, imprenditore che da circa 25 anni assume persone con disabilità e malati. Un impegno riconosciuto anche dal Presidente Mattarella che, nel 2016, lo ha nominato Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. «Ho conosciuto la realtà di Villa Il Sorriso – dice – attraverso Orietta che lavora qui da anni, e mi è sembrato giusto poter offrire una possibilità di lavoro a persone che frequentano questo centro, anzi conto di proseguire nella collaborazione. Credo che l’impresa etica sia questa, poter dare lavoro anche a chi ha dei problemi sviluppando le competenze di ognuno. In azienda il 25·30% delle persone ha disabilità e malattie di diverso tipo e tutti lavorano benissimo. Occorre un cambio di mentalità perché purtroppo oggi nelle aziende si tende a fuggire il male». Anche Pasquale, 38 anni come Erika, arriva da Villa Il Sorriso e in BB ha scelto di occuparsi del montaggio rifiutando un ben più comodo controllo qualità che gli era stato proposto.
«Villa Il Sorriso – spiega la direttrice Antonia Rosa Marseglia – si trova nei pressi del Poggio Imperiale ed è nata nel 1996 come centro pubblico di riabilitazione intensiva extraospedaliera per persone con lesioni del midollo spinale e per sclerosi multipla. È un centro semiresidenziale con 20 posti letto. destinati soprattutto a chi arriva da altre regioni». Un centro – aggiunge Giuliano Coradeschi del direttivo Habilia – che unisce alla terapia intensiva in palestra anche incontri, iniziative, sport e «unico in Italia, un servizio di consulenza alla pari: solo chi è disabile può indirizzare al meglio chi è nelle stesse condizioni».
di Sandra Nistri
L’articolo di giornale
Articolo tratto dal quotidiano La Nazione