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Tornavento, la barca accessibile a disposizione dell’associazione “I Timonieri Sbandati”

ugo e marco a bordo di tornavento

ugo a bordo di tornaventoNel 2019 conosco Marco Rossato, alla presentazione del suo progetto e di Tornavento.
Prenoto con larghissimo anticipo la mia uscita in barca, poi ovviamente si ferma tutto per la pandemia. Ci risentiamo durante l’estate, ma per i vari impegni di entrambi è un niente di fatto. Arriviamo infine all’apertura delle scuole, che le mie figlie frequentano, e troviamo una disponibilità per un lunedì. La domenica precedente, viste le previsioni, annulliamo tutto. Il giorno dopo, la mattina del lunedì incriminato, dopo aver mandato le figlie a scuola chiamo Marco e valutiamo che le condizioni meteo non sono poi così male. A mezzogiorno sono a Viareggio. Mangiamo un boccone e poi saliamo in barca.

Mh, ok, una barca. Accessibile. Un’altra. Ne ho già viste diverse. Mi accuccio in un angolo, sentendomi un po’ fuori luogo durante le operazioni di uscita dal porto. Una volta fuori, Marco mi invita a prendere il timone: sbaglio ovviamente subito la direzione, manovrando la barca al contrario, ma imparo rapidamente.

marco sale su TornaventoBordeggiamo dolcemente davanti al porto di Viareggio per qualche ora, mentre Marco mi spiega le condizioni per pilotare una barca del genere, e più che altro mi fa intravedere le possibilità che una barca ti dà nell’annullare la disabilità: in barca, che tu sia in piedi o seduto, si naviga tutti allo stesso modo.
Rientriamo assieme ad uno yacht grande grossomodo come un campo da calcio. Attracchiamo e sbarchiamo, ma mi accorgo di essermi dimenticato una cosa: una parte del mio cuore è rimasta attaccata al pozzetto di Tornavento!

Ugo Paternostro 


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